23/09/2024 VENEZIA – Sul fronte della prevenzione alluvioni, il Veneto ha realizzato circa la metà dei bacini di laminazione previsti ma la vera sfida è il restauro di 5.000 km di argini. Oggi il punto della situazione a Palazzo Balbi. || Per la messa in sicurezza del Veneto dal rischio idrogeologico, dal 2010 ad oggi la Regione ha realizzato più di 2 miliardi e 100 milioni di euro di interventi aprendo oltre 3.000 cantieri. Al momento dei 23 bacini di laminazione previsti ne sono stati realizzati 10.Sul fronte burocratico le difficoltà sono ad esempio quelle incontrate dalla Legge Regionale del 2016 che consentiva di andare in deroga per motivi di sicurezza al taglio degli alberi dentro i corsi d’acqua: è stata bocciata dalla Corte Costituzionale perché di materia statale.La priorità oggi è comunque mettere in sicurezza 5.000 km di argini di competenza della Regione e gli altri 3.000 dei Geni Civili, messi a rischio da animali selvatici, come tassi e nutrie, che in alcuni casi li hanno resi una gruviera. C’è poi un’altra emergenza, quella dei tombini che non riescono in caso di nubifragi a smaltire sufficiente acqua da evitare allagamenti, spesso presentano dimensioni pensate quando eventi così violenti erano piuttosto rari. – Intervistati GIANPAOLO BOTTACIN (ASSESSORE REGIONALE AMBIENTE E DISSESTO IDROGEOLOGICO), LUCA ZAIA (PRESIDENTE REGIONE VENETO) (Servizio di Filippo Fois)
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