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BELLUNO | DIGA DEL VANOI: TRENTO VALUTA AZIONI LEGALI, BELLUNO RIBADISCE ASSOLUTA CONTRARIETA’

06/09/2024 BELLUNO – Sempre più netta la linea di contrarietà dei territori di montagna rispetto al progetto di costruzione della diga nella Valle del Vanoi. Per il Consorzio di Bonifica Brenta è fuoco incrociato, con l’attacco sia dalla Provincia di Belluno che dalla Provincia Autonoma di Trento. || “Analizzare i progetti di realizzazione della diga del Vanoi presentati dal Consorzio di bonifica Brenta e valutare eventuali azioni legali contro l’ente”. Tranchant la Provincia di Trento, che convocherà una conferenza dei servizi sul tema del bacino idrico che sta semmai incendiando la linea di confine tra la pianura e i territori di montagna, all’altezza dell’ingresso della Valsugana. La delibera della provincia autonoma arriva all’indomani del primo appuntamento di dibattito pubblico indetto dal Consorzio e ribadisce l’assoluta contrarietà all’opera, oltre all’illegittimità del dibattito pubblico stesso che viola gli accordi vigenti tra Veneto e Trentino. Nessun coinvolgimento, contrarietà degli enti locali, lacune nelle progettualità presentate, il tridente di accuse mosse contro il Consorzio. Segue a ruota la Provincia di Belluno, profondamente delusa sia dal contenuto che dalle modalità del dibattito pubblico, per il quale peraltro non è prevista neanche una data in territorio bellunese.Dalla Provincia di Belluno si reitera il ‘no’ secco, inalienabile, nei confronti di un progetto già bocciato con due delibere di consiglio votate all’unanimità, contrarietà condivisa trasversalmente anche da tutti i comuni delle province montane superando anche le divergenze politiche, in una provincia in cui le cicatrici degli errori del passato, pagati con il prezzo più alto, non sono ancora rimarginate e non si tratta di ricercare soluzioni rispetto a bacini più contenuti o meno impattanti, fanno sapere da Palazzo Piloni, ma di virare significativamente verso altre progettualità. Come l’ammodernamento dei sistemi di irrigazione, la riconversione delle colture per massimizzare l’utilizzo della risorsa idrica oppure lo sghiaiamento dei bacini lacustri già presenti. Queste le proposte presentate dalla Provincia di Belluno per una battaglia della quale non è chiaro se si stia arrivando alle battute finali o se sia appena cominciata. – Intervistati MASSIMO BORTOLUZZI (CONSIGLIERE DELEGATO DEMANIO IDRICO PROV BELLUNO) (Servizio di Stefano Bozzi)


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