05/09/2024 BELLUNO – Quella del 2024 verrà ricordata come una delle estati più tragiche sotto il profilo degli interventi in montagna da parte del soccorso Alpino. Il commissario dell’azienda sanitaria Giuseppe Dal Ben ha presentato i numeri degli interventi, 20 morti solo da Giugno. || Un’estate nera per le Dolomiti. Nera, come il colore della cronaca legata alle numerose tragedie che hanno segnato le vite dei molti familiari e amici delle vittime che sulle montagne hanno perso la vita. 20 i morti dall’inizio di Giugno per fatalità connesse alla frequentazione turistica o sportiva del territorio bellunese, di cui 3 registrati nella sola giornata di ieri con la scomparsa della cordata Favilli-Zanin in Marmolada e il decesso a Taibon Agordino di un turista inglese precipitato con la tuta alare. Un impegno 365 giorni l’anno quello messo in campo dall’azienda sanitaria sul fronte dei recuperi e dei soccorsi in montagna di cui massima espressione rimane l’attività senza sosta dell’elisoccorso, avvalorato negli ultimi anni anche dalla presenza del secondo aeromobile Falco 2. Più di 800 gli interventi complessivi da inizio anno, con il picco nel mese di Agosto che ha visto impegnati i due elicotteri in 211 operazioni, 7 giornate con 10 o più decolli, 152 nel periodo estivo solamente per Falco 2. Un trend in continua crescita anno dopo anno direttamente proporzionale al numero degli accessi turistici ai territori montani e per il quale lo sforzo richiesto a volontari, tecnici, medici, infermieri e tutto il personale della rete dei soccorsi è sempre maggiore, sempre più oneroso, affinché si possa rispondere efficacemente a tutte le richieste di intervento. – Intervistati GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO ULSS 1 DOLOMITI) (Servizio di Stefano Bozzi)
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