16/08/2024 TREVISO – Caldo soffocante quello che sta opprimendo il Veneto e la Marca. A subirne le conseguenze i lavoratori delle fabbriche. Il monito della CGIL: «Si devono rivedere orari e ritmi di lavoro. A queste temperature più facile che si verifichino infortuni» || Informare i lavoratori sui propri diritti. Nei casi peggiori chiedere la cassaintegrazione. Il sindacato è chiaro: con le temperature bollenti di questi giorni le fabbriche sono roventi. Distribuire acqua, sali minerali, aumentare la frequenza delle pause, le principali accortezze che la CGIL invita le aziende ad osservare per il benessere dei propri lavoratori. Attenzione alla tutela degli operai che con il grande caldo possono anche incorrere più facilmente in infortuni. Adattare, dunque, ritmi e orari di lavoro a un clima che cambia come cambia anche la società e conseguentemente il mercato del lavoro. L’allarme della CGIA di Mestre e di Confartigianato sulla mancanza di lavoratori soprattutto in determinati settori come l’autotrasporto e l’artigianato. E’ della camera di commercio, invece, il dato che fotografa come sia rallentato l’export della provincia di Treviso verso paesi come Germania e Austria. Condizioni, queste, che nella Marca costano 269 miloini di euro. A tanto infatti ammonta, secondo i dati di Confartigianato, la perdita di valore aggiunto subita nel 2023. – Intervistati MAURO VISENTIN (Segretario Generale CGIL Treviso) (Servizio di Edy Caliman)


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