08/08/2024 VENEZIA – Ci sono anche suggestivi rimandi storici nei nomi scelti dalla procura di Venezia per coprire, per oltre due anni, le vere identità degli indagati dell’inchiesta che ha travolto il Comune di Venezia. || Nomi di Papi e imperatori celavano un’inchiesta che avrebbe scosso Venezia dalle fondamenta. Esplosa nel luglio 2024, l’indagine ribattezzata “Palude” dalla Procura della Repubblica era già iniziata nell’Aprile del 2022. Partendo dalla vendita al magnate cinese Chiat Kwong Ching dei palazzi comunali Poerio e Donà, legata alle presunte trattative di vendita del terreno dei Pili. E quasi due anni e mezzo fa, assieme all’imprenditore cinese, il sindaco, il suo capo di gabinetto e il suo vice erano iscritti al registro degli indagati con nomi falsi per garantire la massima riservatezza dell’indagine.Morris Ceron era diventato Ruben Alibacci eDerek Donadini Gregorius Bavarese. Luigi Brugnaro era Sabiniano Miranese, con un rimando suggestivo al 65° Papa della Chiesa Cattolica, salito al soglio di Pietro nel 603, e così poco popolare che probabilmente fu ucciso durante una rivolta. Anzi secondo la leggenda fu lo spirito del suo predecessore Gregorio I ad apparirgli in sogno assestandogli un colpo fatale col bastone pastorale. L’alter ego di Brugnaro risultava nato il 1 gennaio 1970 a Morterone, in provincia di Lecco, che con appena 33 abitanti è il comune più piccolo d’italia.Chiat Kwong Ching era invece Sigismondo Malese. Qui il rimando del nome parebbe all’imperatore del Sacro romano impero che nel 1411 invase il patriarcato di Aquileia iniziando la guerra tra la Repubblica di Venezia e il Regno d’Ungheria.Anche per lui il luogo di nascita è da record: Pedesina in provincia di Sondrio, che con 35 abitanti è il secondo Comune meno popolato d’Italia dopo il già citato Morterone. (Servizio di Filippo Fois)
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