05/08/2024 TREVISO – Dopo i furti nelle chiese dei giorni scorsi dalla Diocesi di Treviso un appello ai parroci: «Nessuna psicosi, non chiudete le chiese. La soluzione potrebbe essere un’implementazione dei sistemi di videosorveglianza» || Maggiori telecamere a presidiare le chiese che però vanno tenute aperte a disposizione dei fedeli. E’ l’appello della diocesi di Treviso attraverso la voce di don BrunoPaolo Barbisan direttore dell’ufficio Beni culturali e Arte sacra dopo i furti in alcune parrocchie della Marca dalle quali sono state rubate le canne degli organi. Colpi mirati, con malviventi esperti che sapevano cosa portar via. Episodi che lasciano amarezza nelle comunità ma che, dice don Barbisan, non devono creare ansia tra i parroci. Intanto le forze dell’ordine stanno visionando le immagini fornite dal comune di Preganziol delle telecamere posizionate nei pressi della chiesa di San Trovaso dove la settimana scorsa i malviventi hanno rubato 19 canne dell’ottocentesco organo. Sistemi di videosorveglianza che potrebbero essere la risposta ai ladri, sul tavolo un piano di implementazione anche grazie ai fondi raccolti con l’8×1000. «Credo che questi furti siano figli dei tempi che stiamo vivendo e che sotto il profilo etico e morale mostrano uno squallore ma sono ancora peggio dal punto di vista simbolico che è l’aspetto che ci inquieta di più» dice ancora don Paolo. Inestimabile il danno morale ed economico che questi furti lasciano dietro di sè, e la Marca racchiude all’interno delle proprie chiese gioielli unici, dall’organo del 1778 custodito in una cassa cinquecentesca nella chiesa di san Nicolò, allo strumento ottocentesco di Santo Stefano e ancora quello nel Duomo di Mogliano – Intervistati don PAOLO BARBISAN-Direttore Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra Diocesi Treviso (al telefono) (Servizio di Francesca Bozza)
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