26/01/2021 ROMA – Oggi le dimissioni del premier Conte nelle mani del Capo dello Stato che domani aprirà le consultazioni. A Roma, intanto, i rappresentanti veneti si dividono. Per Achille Variati sì al Conte Ter a patto che ci sia una maggioranza solida. || L’epilogo di quasi due settimane sulle montagne russe si è consumato a mezzogiorno al Quirinale, dove è calato il sipario sul Conte bis. Troppo rischioso aspettare il voto sulla relazione Bonafede al Senato, meglio giocare d’anticipo, soprattutto se l’intenzione è trovare i numeri per un Conte ter. Quei numeri che adesso non ci sono, con il dem Achille Variati, che fissa una linea invalicabile anche per il prossimo futuro. “Sì al Conte Ter ma occorrerà avere una solida maggioranza in vista delle sfide che ci attendono”, dice il sottosegretario uscente. Affida a Facebook un Grazie a Conte l’unico ministro Veneto, il 5stelle Federico D’Incà, per il quale è il momento della responsabilità e generosità.Ma se Pd e grillini continuano a guardare a un Conte Ter, i rappresenanti veneti del centrodestra a Roma chiedono al Colle un Governo totalmente diverso o il ritorno alle urne. Tra questi il forzista Roberto Caon, il leghista Massimo Bitonci e Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. – Intervistati UGO ZAMPETTI (Segretario Generale della Presidenza della Repubblica), ACHILLE VARIATI (Partito democratico), ROBERTO CAON (Forza Italia), LUCA DE CARLO (Fratelli d’Italia), MASSIMO BITONCI (Lega) (Servizio di Cristian Arboit)


videoid(1FAGtoAm5WM)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria