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BELLUNO | LEGACY PISTA DA BOB, DIETROFRONT DELLA REGIONE SU UTILIZZO FONDO COMUNI DI CONFINE

02/08/2024 BELLUNO – Legacy pista da bob: c’è la disponibilità della Regione e del Comune di Cortina di rivedere l’accordo di programma che prevede l’utilizzo del fondo dei comuni di confine per la manutenzione trentennale dell’impianto. E’ quanto è emerso stamattina al termine dell’assemblea dei sindaci convocata a Palazzo Piloni. || Il Fondo dei Comuni di Confine non è un bancomat. L’ha capito la Regione Veneto che stamattina attraverso il suo segretario generale alla programmazione Maurizio Gasperin ha sostanzialmente fatto dietro front sulla previsione del ricorso alle risorse del Fondo per garantire la continuità della pista da bob nel post olimpiadi riportato nello schema di accordo di programma per la gestione della legacy dell’impianto “Eugenio Monti”, quella che – per intenderci – fa perdere il sonno al sindaco di Cortina. Un milione e mezzo per 30 anni i costi finora ipotizzati ma mai certificati nel piano industriale che Simico deve ancora presentare. I sindaci convocati questa mattina a Palazzo Piloni in una riunione a porte chiuse dal presidente del Fondo, Dario Bond, si sono guardati in faccia e tutti, eccetto gli assenti (Lozzo-Rivamonte-Rocca Pietore-San Nicolò-San Tomaso e Vallada), hanno confermato la loro netta contrarietà all’utilizzo del Fondo per pagare i costi della pista da bob. Tanto più che il Comune di Cortina sarebbe in grado di provvedervi in totale autonomia. “Non è nostra intenzione lasciare sola Cortina che è un valore aggiunto, ma nemmeno firmare un assegno in bianco” ha detto il Presidente della Provincia Roberto Padrin che ha ribadito qual è l’ambito di competenza dell’amministrazione provinciale nella partita olimpica.A settembre, forse ottobre non si sa, il piano industriale di Simico metterà nero su bianco i costi effettivi che potrebbero essere nettamente inferiori rispetto a quelli riferiti al vecchio impianto. Incassata la disponibilità della regione probabilmente a emendare lo schema dell’accordo di programma resta un unico cruccio sul futuro dei fondi che allo stato non possono essere utilizzati per la spesa corrente. Il presidente Bond è convinto che in qualche cassetto della Regione ci sia una bozza per la modifica dell’intesa sottoscritta dai membri del comitato di gestione. E lo si sa benissimo: se si va in Parlamento si rischia grosso. – Intervistati DARIO BOND (PRESIDENTE FONDO COMUNI DI CONFINE), ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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