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LAMON | DIGA VANOI: CORO DI ‘NO’ ALL’INVASO. ZAIA TIRA DRITTO: «LA VALUTAZIONE SPETTA AI TEC…

01/08/2024 LAMON – Il punto sulla diga del Vanoi: si moltiplicano le prese di posizione contro la realizzazione dell’invaso voluto dal Consorzio Brenta e finanziato con fondi statali. Alla politica e alle istituzioni locali si unisce la voce del Cai Veneto e dell’associazione Coltivare Condividendo, mentre dalla Regione il presidente Zaia insiste: “Attendiamo le valutazioni dei tecnici”. || La voce della montagna, compresa quella di Trento che sul Vanoi si è espressa con un inequivocabile no, è contraria alla realizzazione dell’invaso progettato su un territorio già sottoposto a servitù per la presenza di numerosi serbatoi per la produzione di energia elettrica. “Non si può ridurre la discussione a diga SI’ o diga NO perchè sarebbe riduttivo e distruttivo” afferma il Cai Veneto che si è riunito a Feltre per fare il punto con il supporto di un geologo lamonese. “A monte ci sono problemi che debbono essere risolti; illusorio pensare di mitigare la siccità moltiplicando gli invasi” afferma il Cai e sulla stessa linea di pensiero si trova l’associazione Coltivare Condividendo: “Ci sono alternative che possono fornire una quantità maggiore d’acqua senza creare criticità e con costi nettamente inferiori. Turbano, e non potrebbe essere altrimenti, le previsioni riportate nello studio di fattibilità redatto per il Consorzio Brenta che dicono a chiare lettere che in caso di emergenza, Fonzaso, dove si sta costituendeo un comitato, e il lago del Corlo verrebbero cancellati con devastazioni anche in altre aree del Feltrino, Canal del Brenta, fino a Piazzola e sono considerazioni espresse anche dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. A Venezia i tecnici della Regione sono stati chiamati ad esprimersi oltre ogni ragionevole dubbio.Per il gruppo consiliare regionale del PD “giunta e maggioranza non si assumono la responsabilità di dire come la pensano, proseguendo con un atteggiamento ondivago e contraddittorio”. La Lega di Feltre si è espressa con un No alla diga del Vanoi, sia nel rispetto dei principi di autonomia, sia perchè l’alternativa esiste ed è percorribile con lo sghiaiamento controllato degli invasi esistenti e la ricarica delle falde nella fascia Pedemontana. La Provincia di Belluno resta ferma su quanto deliberato a maggio mentre gli uffici del settore acque e ambiente stanno lavorando per predisporre un impianto di osservazioni tecniche da – Intervistati LUCA ZAIA (PRESIDENTE REGIONE VENETO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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