26/01/2021 BELLUNO – “Disarmati e vulnerabili con comportamenti di inquietudine e disagio”. La pandemia sotto la lente del sociologi bellunese Diego Cason che ne ha analizzato gli aspetti antropologici e sociologici raffrontati a quelli delle epidemie del passato. || Epidemie del passato e pandemia del presente. Diego Cason ha analizzato le differenze e studiato quanto il Covid 19 ci abbia coinvolto nei comportamenti individuali e collettivi. “L’aspetto che ci accomuna di fronte all’ignoto – spiega – è fonte di paure, insondabili e profonde ma, ci sono dei distinguo”. In passato le epidemie erano assegnate al destino e vi era una sorta di rassegnazione, nella modernità, invece, vi è l’idea non vera che la modernità e gli strumenti tecnologici ci permettono di affrontare e risolvere ogni problema. “Ci siamo accorti tutti che così non è” afferma Cason. Vi è poi la necessità di cercare il responsabile: un tempo erano l’untore, lo straniero, la nave che entra in porto. Tutti meccanismi che si sono ripetuti nella modernità con una ricerca “stupida” perché non possiamo assegnare ad altri la responsabilità di qualcosa per la quale ognuno di noi può portare dentro di sé, magari inconsapevolmente come è accaduto e accade per gli asintomatici.Nello studio Cason ha analizzato i comportamenti: nella fase acute abbiamo risposto con inquietudine e disagio ma – sottolinea – “sarei molto scettico sui cambiamenti dei comportamenti degli umani che hanno la memoria corta”. – Intervistati DIEGO CASON SOCIOLOGO (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


videoid(CsLWfaUaNT4)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria