29/07/2024 BELLUNO – E’ finita nel peggiore dei modi la competizione automobilistica dell’Alpe del Nevegal in programma ieri. Un volontario dell’organizzazione ha perso la vita in un tragico incidente dopo il termine della gara. || Tragico epilogo per la 50esima Alpe del Nevegal. Leggendo la cronaca di una competizione automobilistica verrebbe da pensare a uno scontro, un’uscita di pista, ma non è niente di tutto questo. A strappare la vita al bellunese Manuele Micheletto, 40 anni, è un carrello dell’organizzazione,sul quale poco dopo le 16 era seduto Manuele mentre assieme ad altri volontari al termine della gara stava sgomberando il tracciato dai dispositivi di sicurezza. All’improvviso qualcosa va storto, a un tornante il carrello si rovescia e a terra rimangono 2 persone in condizioni gravissime. Per Manuele, nonostante gli sforzi dei sanitari accorsi sul posto con ambulanze e l’elisoccorso,non c’è nulla fare. L’altra persona è Cristian Candeago, di Vittorio Veneto, classe ‘75, trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino di Belluno versa in gravi condizioni ed è ricoverato in prognosi riservata. Gli organizzatori, sospendono immediatamente tutte le premiazioni e i pensieri e le lacrime vanno a Manuele Micheletto, designer nel settore dell’occhialeria e appassionato di motori fin da bambino. Copilota di rally e collaboratore della Tre Cime Promotor che organizza la competizione, Manuele era un volto noto nell’ambiente automobilistico, che ha sempre vissuto in prima linea con passione e dedizione. Questa mattina sul luogo della tragedia papà Paolo e il fratello Lorenzo, stretti nel dolore, hanno deposto una corona di alloro, mentre l’azienda dove Manuele lavorava istituiva un minuto di silenzio nelle filiali di tutto il mondo per il ricordarlo. Contattati telefonicamente, gli organizzatori della gara non se la sono sentita di rilasciare dichiarazioni, “siamo troppo disperati” fanno sapere, con la voce di ha perso, prima che un collaboratore, un amico e una persona d’oro, come lo ricordano tutti coloro che lo conoscevano e gli erano vicino. Sulla dinamica dell’accaduto, dai particolari ancora incerti,spetterà ora alla magistratura far luce, per accertare se vi siano o meno responsabilità (Servizio di Stefano Bozzi)


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