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VENEZIA | L’IPOTESI DI UNA MANO PIRATA PER L’INCIDENTE AI FUOCHI DI MALAMOCCO

18/07/2024 VENEZIA – L’ipotesi di una mano pirata per l’incidente ai fuochi di Malamocco di domenica scorsa. E’ quanto emerge dalle indagini ancora in corso || Potrebbe esserci la mano di uno, o più, sabotatori in merito all’incidente dei fuochi d’artificio di Malamocco caduti domenica sera scorsa ad altezza uomo con pezzi incandescenti che hanno causato il ferimento di 10 persone, tra cui un bimbo di 10 anni, dimesso soltanto nelle scorse ore dall’ospedale, dopo le ustioni di primo e secondo grado riportate alle gambe. E’ una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti che non escludono il pirata, o i pirati dei fuochi di Malamocco, possano aver agito indisturbati da una barca o, più probabile da un pontone. E’ da qui che pare possano aver sparato i fuochi pirotecnici a 250 metri dalla riva. Distanza quest’ultima infatti impossibile da raggiungere per i fuochi in questione, per la peculiarità e la specificità degli stessi , visto il raggio di caduta di 80 metri e non di più. A confermarlo anche le analisi degli inquirenti con carabinieri e vigili del fuoc. Attestano come domenica, distanza di sicurezza e prescrizioni fossero invece a norma. «Si sta continuando ad indagare », puntualizza oggi il Prefetto di Venezia Darco Pellos. Dunque è stato davvero un pirata o più mani a sabotare i fuochi di domenica a Malamocco? Gli inquirenti lanciano un appello: contattate gli inquirenti se qualcuno fosse in possesso di immagini utili alle indagini, magari girate anche con il drone. Diversamente se l’ipotesi dei pirati prendesse corpo, gli stessi potrebbero agire nuovamente e potrebbero esserci nuovi feriti, o peggio, anche delle vittime. Dunque è stato davvero un pirata o più mani a sabotare i fuochi di domenica a Malamocco? Gli inquirenti lanciano un appello: contattate gli inquirenti se qualcuno fosse in possesso di immagini utili alle indagini, magari girate anche con il drone. Diversamente se l’ipotesi dei pirati prendesse corpo, gli stessi potrebbero agire nuovamente e potrebbero esserci nuovi feriti, o peggio, anche delle vittime. – Intervistati DARCO PELLOS (PREFETTO DI VENEZIA) (Servizio di Annamaria Parisi)


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