09/07/2024 PONTE DI PIAVE – Caporalato: una mozione deliberata dal Comune di Ponte di Piave per arginare il fenomeno e vigilare sui ricongiungimenti familiari ad oggi attestati, secondo normativa, solo tramite un’autocertificazione. || «Agenti della Polizia Locale sul territorio con cadenza mensile». E’ con una mozione deliberata dalla giunta della sindaca di Ponte di Piave, Paola Roma, che l’amministrazione intende agire per contrastare il caporalato dopo il caso delle 57 persone di origine indiana indiani arrivati in Italia con il decreto flussi, chiamati da aziende fittizie tra Caserta e Napoli con legami in India dove era stato promesso loro un lavoro regolare nel nostro paese. Arrivati in Italia, però, sono entrati nel giro del lavoro illegale e finiti a vivere in condizioni di degrado nella casa di negrisia di Ponte di Piave. Prelevati alle 5 del mattino per essere scaricati poi sui campi, dove lavoravano per 5 euro a cassone riempito, fino alle 10 di sera quando venivano riportati nel fatiscente rifugio. Collaborazione tra amministrazione, istituzioni, foze sociali ed economiche per arginare il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori nelle aziende agricole. Territorio, quello veneto e nello specifico dell’opitergino mottense, che si presta a questo tipo di sfruttamento dato il bisogno di manodopera. Sinergia tra enti che permette inoltre di attuare delle progettualità regionali come Navigare, il sistema anti tratta del Veneto. L’impegno dell’amministrazione, dunque, a vigilare, ma anche un appello ai cittadini: «Segnalate ogni movimento sospetto». – Intervistati PAOLA ROMA (Sindaca di Ponte di Piave) (Servizio di Edy Caliman)
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