02/07/2024 VENEZIA – 900 euro di multa con Daspo da Venezia. Pugno duro contro il turista lituano che si è tuffato in Canal Grande. Ma il problema del cosiddetto turismo cafone torna a presentarsi come un fenomeno ampio e difficile soluzione. || Arrivato in treno da Verona, è rimasto il tempo di un bagno prima di essere invitato a togliere il disturbo: ripescato dagli agenti della Polizia Locale in mutande dopo essersi tuffato sul tratto del Canal Grande di fronte alla stazione. La visita a Venezia di un lituano sull’orlo della cinquantina è finita con una multa da 800 euro più altri 100 di Daspo. A Venezia lo chiamano “turismo cafone”. E cresce proporzionalmente ai visitatori, vale a dire di continuo. Pur essendo una minoranza, con i numeri di Venezia – dove a fine stagione si ragiona in termini di milioni di passaggi – anche una piccola percentuale di turisti cafoni può fare parecchio. Negli ultimi anni si è assistito ad un campionario che spicca di volta in volta per inventiva, audacia, pericolosità, sgradevolezza, ignoranza, insolenza e chi più ne ha più ne metta. Ma il vero problema forse, è che i gesti più eclatanti rappresentano solo la punta dell’iceberg di una folla che per esempio d’estate gira in costume o in canottiera e infradito, mangia per strada, si ubriaca, canta in coro, sporca. Fenomeni che oltre che esasperare i residenti allontanano anche il turismo di qualità. – Intervistati SEBASTIANO COSTALONGA (ASSESSORE COMMERCIO COMUNE DI VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)
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