25/06/2024 SEDICO – Ora una storia per raccontare come i sogni a volte si realizzano, se ci si crede veramente, anche per arti e mestieri cui nella quotidianità difficilmente si pensa: è quella di un giovane studente del Centro di formazione professionale di Sedico. || Dalla C.F.S., Scuola Edile Belluno alla Basilica di San Marco, da Tiser, in comune di Gosaldo, nell’alta valle del Mis, a Venezia, dal forgiare coltelli a creare i chiodi in rame necessari per il restauro del tetto di una delle chiese più famose del mondo.E’ la storia di Massimo Campedel, 28enne cresciuto con sempre un coltellino in tasca, perchè lo sente come un “oggetto personale, atavico, arcaico”.Una passione trasformata in lavoro, restaurando il fienile di famiglia per crearci delntro la sua officina dove forgiare tra i 150 e i 200 coltelli all’anno, fino al giorno in cui arriva un incarico più unico che raro, e anche se non ne avevi mai fatti prima ti metti a creare chiodi.Una storia, la sua, che nell’ambito della Mostra dell’Artigianato Artistico e Tradizionale, verrà racontata insieme ad altre a Feltre sabato 29 giugno nella Sala degli Stemmi nel corso dell’incontro intitolato “Artigiani restauratori nella Venezia di Marco Polo”.Una storia per raccontare come i sogni a volte si realizzano, se ci si crede veramente, anche per arti e mestieri cui nella quotidianità difficilmente si pensa. – Intervistati MASSIMO CAMPEDEL (COLTELLINAIO ARROTINO) (Servizio di Fabio Fioravanzi)


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