20/06/2024 LONGARONE – Dopo il riavvio dell’iter autorizzativo da parte del Ministero per l’Ambiente sui lavori all’elettrodotto in Valle del Piave, non sono mancate le polemiche dai sindaci dei comuni coinvolti. Dal il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin l’appello affinchè sia fatta chiarezza sul progetto complessivo. || Era il 2009 quando si iniziò a parlare della razionalizzazione degli elettrodotti nella valle del Piave. Da allora sono stati numerosi i ricorsi e le rivisitazioni dovute primariamente al potenziale impatto ambientale della nuova messa in posa delle linee elettriche sulla striscia di 100km di territorio che da Belluno risale fino a Perarolo di Cadore. Progetto oggi riadattato e per il quale è ripartito l’iter autorizzativo. Da Terna, lo società che lo gestisce, l’avvio del conto alla rovescia di 30 giorni per la presentazione delle osservazioni da parte di enti e cittadini, notizia che ha fatto insorgere più d’una delle amministrazioni coinvolte, anche per la modalità di presentazione frammentaria del progetto.Nei 149 milioni di euro preventivati, l’abbattimento di 390 tralicci per l’alta tensione, che saranno sostituiti da 25km di linee interrate e 71km di nuove linee aeree. Troppe, per alcuni primi cittadini, com’è il caso del neo-rieletto Pier Luigi Svaluto Ferro a Perarolo, che si domanda come mai per alcuni le linee possano essere interrate per altri debbano essere poste sopra le case. Per il presidente della Provincia occorre massima unità istituzionale per una partita che riguarderà presto anche altre zone del territorio e si dice pronto a fare la propria parte. – Intervistati ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA DI BELLUNO) (Servizio di Stefano Bozzi)


Questo contenuto audiovisivo è di proprietà esclusiva di Medianordest. È vietato l’utilizzo, la distribuzione, la riproduzione, o qualsiasi altra forma di elaborazione o condivisione del materiale senza previa autorizzazione scritta da parte di Medianordest.videoid(_K2hqNJHbbw)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria