17/06/2024 MARGHERA – “Un’inchiesta pubblica da remoto è senza senso”. Comitati e associazioni “no inceneritore” sono contrari a questa modalità perchè, dicono, in questo modo non si può affrontare la discussione come si dovrebbe. || Un’inchiesta pubblica per discutere dell’inceneritore. E’ stata convocata per mercoledì 26 giugno alle ore 10 ma le modalità non sono affatto condivise dai comitati contrari. Perché? Sarà un incontro “da remoto”.Per questo è stata inviata una “Pec” all’indirizzo del Comitato tecnico regionale per Valutazione di impatto ambientale, mentre i comitati stanno procedendo anche per la “diffida preventiva” rivolta alle persone e enti che compongono commissione in modo che ogni decisione venga presa solo al termine del “biomonitoraggio” sulla popolazione che risiede tra Malcontenta, Marghera e la prima fascia della Riviera del Brenta. Il 26 giugno è anche la stessa data in cui era prevista la seduta della conferenza dei servizi che avrebbe dovuto decidere sul progetto da 140 milioni di euro che porterà a bruciare a Fusina 190mila tonnellate di fanghi sulle 273mila prodotte in tutto il Veneto. E per cui altri comuni hanno detto “no”. – Intervistati MATTIA DONADEL (PORTAVOCE COMITATO “NO INCENERITORE”) (Servizio di Ilaria Marchiori)


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