13/06/2024 BELLUNO – E’ un calo drastico quello che riguarda la presenza dei presidi bancari sul territorio della montagna. Nel Bellunese 30 comuni non hanno nemmeno uno sportello, una situazione che mette in difficoltà gli utenti, e in particolar modo la popolazione anziana. || 42% in Italia, 19% in Veneto, 50% in Provincia di Belluno. Sono i numeri dei comuni affetti dalla cosiddetta desertificazione bancaria assoluta, e cioè dove non è presente nemmeno uno sportello. 38 mila i cittadini della montagna alle prese con il fenomeno iniziato una decina d’anni fa e che ha visto una costante riduzione dei presidi fisici sul territorio, che sommato alla carenza di servizi sanitari, scolastici e dei trasporti, contribuisce al progressivo spopolamento e impoverimento della provincia montana.Le motivazioni sono note. La crescente digitalizzazione dei servizi bancari, ma lo stesso discorso vale anche per gli sportelli postali, rende meno necessaria la presenza di presidi fisici sul territorio, se è vero come è vero che su scala nazionale il 51% degli utenti utilizza l’home banking, dato che sale al 61% se si guarda al Veneto. Tuttavia, in una provincia caratterizzata da un’altissima percentuale di persone anziane e dove le infrastrutture di rete sono carenti o addirittura assenti, c’è bisogno di interventi concreti.Se ne è parlato questa mattina al convegno organizzato a Belluno da CISL Veneto, FIRST CISL e CISL SLP, in un confronto tra enti e istituzioni per fare fronte comune contro una problematica che ha bisogno di soluzioni concrete e in tempi brevi. – Intervistati ANTONELLA PRIMIZIA (SEGRETARIA FIRST CISL BELLUNO TREVISO), GIANFRANCO REFOSCO (SEGRETARIO GENERALE CISL VENETO), ELENA DONAZZAN (ASSESSORE LAVORO REGIONE VENETO) (Servizio di Stefano Bozzi)
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