12/06/2024 BELLUNO – Sull’equo compenso ai revisori dei conti degli enti locali è partita da Belluno una doppia battaglia: quella legale, contro il comune trevigiano di Oderzo, ha avuto esito negativo sia al Tar che al Consiglio di Stato, quella per l’affermazione di un principio, ciòè del riconoscimento della giusta retribuzione ai professionisti che certificano i bilanci dei comuni è alle battute iniziali. || E’ l’amara chiosa del commercialista e avvocato Francesco La Grua di Belluno, rispetto alla vicenda che lo ha visto protagonista di una battaglia in punta di diritto, al Tar e al Consiglio di Stato, rispetto al compenso che gli enti locali dovrebbero corrispondere ai revisori dei conti. La norma prevede che i revisori dei Comuni (tranne il Presidente) debbano essere estratti a sorte dalla Prefettura; La Grua venne estratto per l’incarico di revisore del Comune di Oderzo a fine 2021 e l’amministrazione, gli propose un compenso di 5 mila euro; la prassi, orientata anche dai pareri del Ministero dell’Interno, induceva ad ammettere come equo compenso l’importo di 12.600 euro, cifra che La Grua chiese a Oderzo che, all’esito, decise di non nominarlo. “E’ prevalso il principio economico anzichè quello giuridico dell’equo compenso” spiega l’avvocato Giuseppe Triolo del Foro di Belluno ha sostenuto la battaglia legale di La Grua.Una battaglia solitaria quella di La Grua che da oggi si sposta sul piano di principio a partire dalla verifica di quanto accade nel Comune di Belluno. – Intervistati FRANCESCO LA GRUA (COMMERCIALISTA E AVVOCATO DI BELLUNO), GIUSEPPE TRIOLO (LEGALE DI FRANCESCO LA GRUA) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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