30/05/2024 VIGONZA – Svolta clamorosa nella notte, fermato il compagno della donna travolta e uccisa dopo essere volata giù dal cavalcavia sulla A4 in via Prati a Vigonza. Interrogato a lungo dalla polizia nella giornata di ieri, l’uomo avrebbe ammesso di averla spinta preoccupato perché lei voleva lasciarla portando via il figlio. || Un volo di una decina di metri, un uomo che lancia la sua donna superando questo parapetto di almeno due metri. E’ morta così nel cuore della notte di mercoledì Giada Zanola, 33 anni, mamma di un bambino di tre, lanciata da questo punto dove una vicina ha posto un delicato mazzo di fiori e un biglietto. Quello che all’inizio sembrava un gesto volontario, si è trasformato nel quarto orribile femmicidio in Veneto in pochi mesi. A fare parziali ammissioni il compagno Andrea Favero, camionista di 39 anni, fermato e portato in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Su di lui si sono concentrate da subito le attenzioni degli agenti di polizia.A insospettire i poliziotti, alcuni lividi ed escoriazioni riconducibili a precedenti litigi sul corpo di Andrea Favero e alcune incongruenze nella ricostruzione di quanto accaduto nelle ultime ore. Alla fine l’uomo è crollato: negli ultimi tempi le discussioni sarebbero state frequenti, il suo timore più grande era quello di non poter più vedere il suo bambino di tre anni. Dopo la lite che secondo quanto detto dal 39enne sarebbe scoppiata proprio sul cavalcavia che dista poco più di un chilometro dalla casa dove si erano trasferiti un anno e mezzo fa, il tragico epilogo. Un quadro su cui gli inquirenti sono ancora al lavoro. Nessuna denuncia precedente, nessuna segnalazione alle forze dell’ordine. Una coppia normale, un lavoro normale, lui camionista, Giada commessa. Una famiglia che viveva in questa casa acquistata un anno e mezzo fa con il loro bambino di tre anni e due cani un pastore tedesco e un husky. Una tragedia dove restano molti punti da chiarire con le prime risposte attese dall’autopsia sul corpo della donna. – Intervistati MARCO ODORISIO (Questore di Padova) (Servizio di Chiara Gaiani)
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