18/05/2024 VERONA – Papa Francesco ha incontrato e pranzato con i detenuti nel carcere di Montorio. L’appello del pontefice che ha parlato della situazione e spesso del sovraffolamento, riferendosi anche ai suicidi: “si continui a lavorare per migliorare la vita carceraria.” || Gerbere variopinte in mano ai detenuti alzate al cielo per salutare Papa Francesco che ha varcato il cancello del carcere di Montorio intorno alle 12. Ad attenderlo le guardie carcerarie, il personale, e i detenuti che lo hanno accolto nel campo sportivo dell’istituto. Un abbraccio di tutti nel segno della speranza. Il pensiero di papa Francesco è andato subito alle difficoltà nelle carceri e al sovraffollamento«Per questo voglio dirvi che vi sono vicino, e rinnovo l’appello, specialmente a quanti possono agire in questo ambito, affinché si continui a lavorare per il miglioramento della vita carceraria»Poi ha parlato dei suicidi in carcere, ho appreso con dolore ha detto che recentemente qui alcune persone, in un gesto estremo, hanno rinunciato a vivere« È un atto triste, questo, a cui solo una disperazione e un dolore insostenibili possono portare”, ha continuato. Perciò, “mentre mi unisco nella preghiera alle famiglie e a tutti voi, voglio invitarvi a non cedere allo sconforto»«Non dimenticate : Dio perdona sempre, e perdona tutto». «Tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri, e tutti abbiamo diritto a sperare, al di là di ogni storia e di ogni errore o fallimento. E’ un diritto la speranza, che non delude, mai».Le parole della direttrice Francesca Gioieni: tra queste mura la vita scorre non si ferma”La nostra missione – ha aggiunto, parlando di tutto il personale dell”istituto – è intercettare e accompagnare dei percorsi di vita, cercando di non essere un carcere abitato da ‘carcerieri e ‘carcerati’, ma un luogo dove, nel rispetto delle regole necessarie in una comunità così grande, ciascuno trova uno spazio di ascolto, una mano tesa«A nessuna di queste persone va negata dignità o umanità. “La nostra missione – ha aggiunto – è intercettare e accompagnare dei percorsi di vita. la voce dei detenuti è stata affidata la più giovane Leonardo 22 anni che dice siamo uno spaccato del mondo. Ci sentiamo esclusi dalla società civile»Poi i doni a papa – Intervistati FRANCESCA GIOIENI (Direttrice carcere di Montorio) (Servizio di Daniela Sitzia)


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