16/05/2024 VENEZIA – All’indomani della chiusura delle indagini della Procura, emergono nuovi dettagli sconcertanti sul piano diabolico messo in atto da Filippo Turetta per uccidere l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. || Tra gli elementi che hanno portato la procura di Venezia a contestare a Filippo Turetta, la premeditazione dell’omicidio di Giulia Cecchettin, c’erano anche appunti, trovati nel pc del 22enne di Torreglia, su come legarla per immobilizzarla e farla tacere. Sono anche state trovate tracce di un programma con cui poteva controllare i suoi spostamenti, attraverso il cellulare, che non è mai stato ritrovato. E poi le ricerche online di corde, badili, manette. Per la Procura, Turetta, ora detenuto del carcere veronese di Montorio, aveva pianificato nel dettaglio l’omicidio di Giulia avvenuto lo scorso 11 novembre, con una prima aggressione nel parcheggio di Vigonovo e una seconda più violenta nella zona industriale di Fossò dove dalle immagini di una videocamera la si vede aprire la porta dell’auto in movimento e provare a scappare, lui che la raggiunge per colpirla alla testa e poi prenderla in braccio e riporla sul sedile posteriore dell’auto, dove è morta. Qui Turetta avrebbe, infatti, infierito su di lei col coltello. Un progetto pianificato almeno quattro giorni prima del delitto. Con l’ aggravante della crudeltà.Ora il suo avvocato, Caruso, avrà 20 giorni per chiedere un interrogatorio. Ancora alcuni i punti da chiarire: in primis dove siano la borsa e il cellulare di Giulia. – Intervistati BRUNO CHERCHI (PROCURATORE CAPO VENEZIA) (Servizio di Ilaria Marchiori)
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