11/05/2024 VENEZIA – Parla la donna aggredita dall’ex di Noale che poi si è tolto la vita, per la denuncia scattata automaticamente dopo il ricovero. «Sembrava un indemoniato. Soffro per la sua morte, ma non sono io la causa di questa tragedia» || Lei dopo 6 anni di relazione da gennaio lo aveva lasciato. Rottura da lui però non accettata, e si era per questo rifiutato di consegnarle le chiavi di casa. Francesca, nome di fantasia, per tutelarla, scampata alla brutale aggressione di pochi giorni fa, a Mestre, che per miracolo non si è trasformata in femminicidio per mano del suo ex che poi si è tolto la vita nella sua casa di Noale. Negli occhi, sul viso e addosso i segni visibili e invisibili del tentato strangolamento. Ancora sotto shock ripercorre quei terribili istanti di un tempo interminabile, accompagnandoci nell’angolo della casa in cui è scampata alla morte. Riversa a terra, con il viso deturpato e colmo di sangue, quello che le usciva dal naso e dalla gola, l’imprevisto che le ha salvato la vita. Così lasciando il suo aggressore a casa con una scusa, è salita in macchina e si è recata da sola al pronto soccorso, dove con la presa in carico dei medici la denuncia è scattata in automatico d’ufficio, come previsto dai protocolli.Sebbene vittima, soffre molto per il suicidio del suo ex: il messaggio ai familiari di lui.«Soffro per la sua morte, ma non sono io la causa di questa tragedia» (Servizio di Annamaria Parisi)


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