02/05/2024 CONEGLIANO – Delitto di Margherita Ceschin. Un milione di euro e case a Santo Domingo. E’ la ricompensa promessa dal mandante l’ex marito della vittima, Enzo Lorenzon, ai sicari ingaggiati per uccidere la donna || Un compenso da capogiro per i sicari che hanno ucciso Margherita Ceschin quella terribile sera del 23 giugno scorso nella sua abitazione a Conegliano. Tramortita con un colpo alla testa e poi soffocata. Per i killer la promessa di un milione di euro e diverse case a Santo Domingo. E’ quanto emerge dall’avviso di chiusura indagini della Procura di Treviso che ha chiesto il rinvio a giudizio per tre dei sei responsabili dell’orribile fatto di sangue: il mandante del delitto, l’ex marito della Ceschin, Enzo Lorenzon, 79enne di Ponte di Piave, ora in casa di riposo per motivi di salute e i dominicani Sergio Antonio Luciano Lorenzo 39 anni, considerato uno dei due autori materiali dell’omicidio e Juan Maria Beltre Guzman 42, l’intermediario. Chiesta l’archiviazione per la compagna di Lorenzon, la dominicana Dileysi Guzman Lorenzoche potrebbe essere chiamata come testimone dagli inquirenti durante il processo. Stralciate le posizioni di altri tre indagati:  Josè Luis Mateo Garcia, il secondo esecutore materiale del delitto arrestato in Spagna lo scorso gennaio ed ora in carcere a Belluno, Joel Luciano Lorenzo, fratello di Sergio Antonio, fuggito forse a Santo Domingo, che la sera del delitto ha fatto da palo, e la fidanzata di Joel, Kendy Maria Rodriguez, indagata di concorso in omicidio a piede libero. Lei, ultimo nome entrato in questa inchiesta, sarebbe la persona che avrebbe prelevato Jose Luis Mateo Garcia alla stazione ferroviaria di Mestre due giorni prima del fatto e che si sarebbe fatta carico di “distribuire” i piccoli anticipi di denaro circa 900 euro ai due assassini. Prove solide secondo la Procura che incastrerebbero gli indagati. Fra queste leintercettazioni telefoniche avvenute dopo il delitto fra i domenicani e Lorenzon con frasi compromettenti e poi il biglietto che uno dei killer ha consegnato al compagno di cella per darlo a Lorenzon: Io ti sono fedele c’era scritto e poi la richiesta di pagargli la parcella dell’avvocato difensore. E quelle parol (Servizio di Daniela Sitzia)


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