29/04/2024 TREVISO – Segnali di rallentamento per l’export della Marca Trevigiana, le difficoltà maggiori nei paesi dell’Unione europea, mentre si aprono nuove prospettive nei Balcani || Alla voce esportazioni il 2023 ha segnato un calo dell’1,4% per la Marca Trevigiana attestandosi a 15 miliardi 668 milioni di euro a fronte di una riduzione a livello veneto dello 0,7%. La situazione trevigiana va letta guardando all’andamento dei distretti che rappresentano il cuore produttivo della provincia, uno su tutti quello del legno-arredo che conta 1500 imprese di cui 1000 artigiane con una media di oltre 4 addetti, che insieme agli articoli in paglia e intrecciati registra un calo dell’export del 9,5%. A condizionare questo come altri settori la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia. Anche il conflitto in Medioriente incide soprattutto sull’aumento dei costi di trasporto per la componentistica con le navi costrette ad allungare i loro viaggi per evitare gli attacchi nel Mar Rosso. In generale a pesare negativamente sono soprattutto i mercati dell’Unione europea post Brexit, dove il “made in Treviso” è sceso dell’1,5% anche in questo caso con una performance peggiore rispetto alla media veneta. Ma il rallentamento delle esportazioni non riguarda solo la Marca, è evidente in tutta l’area Ue, spiega Fiori in questi giorni ad Hannover per la fiera della meccanica e dell’automazione. «Qui in Germania, uno dei nostri mercati principali per la manifattura si tocca con mano la crisi dell’export e lo si vede anche dal flusso di visitatori ridotto rispetto agli anni scorsi» chiarisce l’esponente di Confartigianato – Intervistati FILIPPO FIORI (Coordinatore Area Competitività Imprese Confartigianato Marca Trevigiana) (Servizio di Francesca Bozza)
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