26/04/2024 BELLUNO – Domenica si celebra la Giornata internazionale della salute e della sicurezza sul lavoro che sono diritti da tutelare. L’Ulss Dolomiti con il Dipartimento di prevenzione e lo Spisal sono in prima fila per la prevenzione, la formazione, l’assistenza e la vigilanza. || Immagini dall’ultima campagna istituzionale del Ministero del Lavoro per la Giornata internazionale della salute e sicurezza che si celebrerà il 28 aprile in tutto il mondo.. Ma uno spot, da solo, non basta a fermare le stragi sul lavoro. I dati presentati questa mattina dallo Spisal di Belluno fotograno una situazione di vera emergenza: una media di 800 morti all’anno, esclusi gli infortuni in itinere. Fra i 500 e i 600 mila gli infortuni denunciati all’anno dal 2017 al 2022, secondo i dati Inail, nel bellunese fra i 2.500 e i 3.000 all’anno. Nel 2023 i numeri rilevati rispecchiano il periodo pre Covid, con un calo del 20% che deve essere attribuito anche alla diminuzione del numero delle imprese. Nel 2023 in provincia si sono contati 3 morti sul lavoro, da inizio anno una vittima.Prevenzione, formazione, assistenza e vigilanza sono in capo allo Spisal dell’Ulss Dolomiti che è referente regionale per il comparto agricoltura.Piani mirati di prevenzione e contatti diretti con le aziende rappresentano i punti di contatto principali per contrastare infortuni e malattie professionali. Pur tuttavia, in provincia un’azienda su tre, dicono i rapporti di vigilanza, non è in regola. La sicurezza sul lavoro è soprattutto una questione culturale. “L’impegno, pur massimo, non è mai abbastanza” annota il commissario Dal Ben. – Intervistati GIANFRANCO ALBERTIN (DIRETTORE SPISAL ULSS 1 DOLOMITI), GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO ULSS 1 DOLOMITI) (Servizio di Tiziana Bolognani)
Questo contenuto audiovisivo è di proprietà esclusiva di Medianordest. È vietato l’utilizzo, la distribuzione, la riproduzione, o qualsiasi altra forma di elaborazione o condivisione del materiale senza previa autorizzazione scritta da parte di Medianordest.