06/04/2024 BELLUNO – Hanno scatenato sconcerto pressocché unanime nelle ultime ore le dichiarazioni dell’ex consigliere della Lega Francesco Lagrua rese durante lo scorso consiglio comunale. In aula – come abbiamo riferito mercoledì – si discuteva la mozione presentata dal gruppo Più Forti insieme con la quale si chiedeva l’annullamento della trascrizione dell’atto di nascita di una bambina con due mamme, nata e residente in Austria. “Un giorno giustificheremo anche le coppie uomo-cane” ha detto il consigliere suscitando sdegno e imbarazzo. || L’intenzione era provocatoria, ma la discussione ha oltrepassato la misura. Così il consigliere di Più forti insieme, Francesco Lagrua, è scivolato sulle parole e la sintesi della sua richiesta al sindaco e all’assessore competente di esercitare un atto di indirizzo politico in relazione alla trascrizione dell’atto di nascita di una bambina figlia di due mamme, nata e residente in Austria, come un boomerang gli si è ritorta contro. Il taglio della registrazione integrale del consiglio comunale del 3 aprile, visibile nel canale Youtube del Comune di Belluno, ha fatto in poche ore il giro del web e ha suscitato sdegno e sconcerto. Qualche cittadino, su Facebook, ha invitato il consigliere a dimettersi; si apprende solo oggi, sempre via social in un commento del capogruppo di maggioranza Lorenzo Bortoluzzi, che da 9 mesi, e in concomitanza con l’espulsione dalla Lega di Lagrua e Ferro, gli stessi sono stati allontanati anche dalla maggioranza. Circostanza fino ad ora mai resa pubblica, neppure dai fatti emersi nell’emiciclo di Palazzo Rosso. In consiglio comunale la mozione non è passata. Il dibattito è stato acceso e a dar fuoco alle polveri non sono state solo le parole di Lagrua; prima della storiella del “cane”, appellandosi a principi non negoziabili, ci aveva pensato la consigliera di Noi con Oscar Sandra Mella. Amareggiati dei contenuti del dibattito i consiglieri comunali di minoranza che hanno stigmatizzato il livello “bassissimo” della discussione.Lagrua ha incalzato, invano, il sindaco e tutta la maggioranza, ricordando come lo scorso maggio l’ideologia del centrodestra ebbe la meglio sul diritto al riconoscimento dello stato giuridico dei bambini nati da coppie omogenitoriali. Le sue repliche argomentate non hanno sortito l’effetto sperato di evidenziare sul tema l’esistenza di una maggioranza senza uniformità politica. Quella stessa maggioranza, quasi compatta, ha scelto di stendere un velo pietoso. – Intervistati FRANCESCO LAGRUA (CAPOGRUPPO “PIU’ FORTI INSIEME”), SANDRA MELLA (CAPOGRUPPO “NOI CON OSCAR”), CLAUDIA BETTIOL (CAPOGRUPPO PD) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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