05/04/2024 BELLUNO – Anche dal punto di vista sanitario si è chiusa ufficialmente il 1° aprile la stagione invernale che si è contraddistinta per la rete di soccorsi potenziata in tutta l’area dolomitica a partire dal giorno dell’Immacolata. Il resoconto ha offerto spunti di riflessione sulla più recente attualità con un forte richiamo alla prevenzione. || E’ il capo del soccorso alpino veneto a tornare sul caso della valanga a Forcella della Neve e il suo è un richiamo all’importanza della prevenzione. Messaggio fondamentale, lanciato questa mattina dal San Martino di Belluno, nel corso della presentazione del bilancio della rete di soccorso potenziata per la stagione invernale inaugurata lo scorso 8 dicembre. Quasi 34 mila accessi al pronto soccorso e oltre 22 mila chiamate al 118 che si sono tradotte in 6.400 missioni, 221 delle quali con l’elicottero. Una squadra di soccorso che ha agito in sincrono e che ha visto in campo Suem e forze dell’ordine con una pattuglia di circa 800 fra donne e uomini di 16 associazioni di volontariato.Un inverno di grande impegno: nei comprensori sciistici sono stati registrati milioni di passaggi il che ha comportato, specie per le forze dell’ordine un surplus di lavoro di prevenzione e repressione di comportamenti sconsiderati in pista o nell’affrontare escursioni male organizzate. – Intervistati RODOLFO SELENATI (PRESIDENTE CNSAS VENETO), FELICE GAIARDO (PRESIDENTE COORDINAMENTO CROCI AGORDINO), CRISTINA BARBARINO (RESPONSABILE SUEM 118 PIEVE DI CADORE), GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO ULSS 1 DOLOMITI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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