02/04/2024 ROMANO D’EZZELINO – 80 anni fa nel tragico bombardamento della città di Vicenza veniva colpito anche l’ospedale psichiatrico San Felice. Tra le 26 vittime una giovane donna di Romano d’Ezzelino, Antonia Andolfatto dei “Baretina” uccisa due volte nell’animo e nel corpo violato dai fascisti e poi dalle bombe sganciate dalla Raf. La sua storia è stata raccontata nel suo ultimo libro “La Befana dell’Oro” da Roberto “Popi” Frison. || Aveva 29 anni Antonia Andolfatto, una delle due donne che riposa in questa cappella, una donna uccisa due volte. Era morta nello spirito e nel corpo violato un mese prima di quel 2 aprile di 80 anni fa quando i fascisti l’avevano strappata da casa per interrogarla dopo un’incursione partigiana alle polveriere in Valle Santa Felicita. Poco tempo prima ne aveva riconosciuto uno che quel giorno si vendicò. La mamma, Angela, la ritrovò nei boschi, sanguinante e poi la fece ricoverare, per riprendersi nell’ospedale psichiatrico di Vicenza dove trovò la morte, vittima delle bombe della Raf. Una famiglia che ha pagato un caro prezzo in quei terribili anni della guerra. Come Antonia, morirono anche tre fratelli, un cugino e il fidanzato della sorella. Non volevano essere arruolati dai fascisti. Furono vittime del rastrellamento del Grappa tra il 20 e il 26 settembre 1944, trovati dai fascisti nella casara in cui si nascondevano e portati nei campi di concentramento in Germania dove persero la vita un anno dopo. – Intervistati ROBERTO “POPI” FRISON (Scrittore) (Servizio di Chiara Gaiani)
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