27/03/2024 CORTINA D’AMPEZZO – La pista da bob ancora in primo piano, ma stavolta vista con gli occhi e con il cuore di un gruppo di giovani ampezzani che hanno deciso di metterci la faccia. Su Instagram prima e su Facebook nelle pagine chiamate “Pista da Boh” si legge tutto lo scetticismo sulla effettiva necessità di realizzare l’infrastruttura olimpica all’ombra delle Tofane. || Li abbiamo incontrati la prima volta a Venezia lo scorso 23 febbraio davanti al Palazzo Grandi Stazioni nelle ore in cui i membri della Commissione tecnica del Cio riferivano l’esito dei sopralluoghi svolti anche a Cortina alle future sedi di gara olimpiche. Quella del bob a Ronco, la più contestata. Dalla piazza al web il passo è stato breve: su Instagram prima e su Facebook poi, il gruppo di giovani ampezzani ha deciso di metterci la faccia per non lasciare cadere nel vuoto lo scetticismo sulla effettiva necessità di realizzare l’impianto all’ombra delle Tofane. Il nome delle pagine “Pista da boh” e quel “boh” spiega perfettamente la vicenda travagliata, dal principio alla fine, “una fine che tutti coloro che hanno davvero a cuore il bene di Cortina d’Ampezzo spererebbero diversa”.Pagine nate per informare soprattutto. Un metodo di lavoro gradito ai follower, oltre un migliaio in poche settimane, coi quali si è creato un proficuo dibattito: sul progetto, i costi di realizzazione, gestione e manutenzione, sull’ennesimo sfregio ambientale.Certo – affermano i giovani della Pista da boh – le Olimpiadi sono un evento importante e prestigioso, ma a noi cosa resta? – Intervistati LUDOVICA BAROZZI (“PISTA DA BOH”), PIETRO GASPARI BANDION (“PISTA DA BOH”) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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