23/03/2024 BELLUNO – Arriva a bocce ferme l’analisi del voto delle elezioni provinciali del movimento BARD, Belluno Autonoma Regione Dolomiti. Un’analisi che non prescinde dal tema centrale della politica del movimento che vede nell’autonomia della provincia di Belluno l’unica possibilità di futuro per il territorio montano. || La legge Delrio che ha trasformato le province in enti di secondo livello è miseramente fallita e i partiti devono chiudere l’epoca degli attacchi e delle polemiche. A una settimana esatta dal voto per il rinnovo del consiglio provinciale di Belluno arriva l’analisi del movimento Bard con il suo presidente, Andrea Bona: “Oltre a non dare la giusta rappresentatività ai cittadini si è riusciti a manovrare anche la rappresentanza ai territori”.In mezzo ci sta il territorio bellunese nella sua interezza che dallo scontro per uno scranno da consigliere a Palazzo Piloni ha perso importanti fette della provincia: dall’Agordino, alle Terre Alte, a Feltre, mentre su dieci eletti ben tre rappresentano l’Alpago. L’autonomia della provincia di Belluno è l’unico strumento che potrebbe garantire la sopravvivenza di una montagna che si sta sgretolando e non solo a causa dei dissesti idrogeologici. L’appello del movimento autonomista va tanto alle forze di maggioranza che a quelle di opposizione. – Intervistati ANDREA BONA PRESIDENTE MOVIMENTO BARD (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)