15/01/2021 TORREGLIA – Nella giornata della protesta di alcuni ristoratori, abbiamo sentito anche chi ha deciso di tenere chiuso il suo locale. Nicola Lionello, presidente delle Tavole Tauriliane spiega: «Siamo solidali ma rispettiamo le regole». || E’ chiusa l’antica trattoria Taparo, un secolo di vita, così come tutti i dodici ristoranti di Torreglia associati nelle Tavole Tauriliane. Il perché lo spiega il presidente Nicola Lionello: «Volevamo esprimere solidarietà ai colleghi che hanno deciso di aprire oggi. Noi come associazione abbiamo deciso di non prendere parte alla manifestazione perché temiamo di finire dalla parte del torto». C’è rispetto per la sofferenza, per il dolore di chi è malato, per chi piange una vittima del Covid nelle parole di Nicola Lionello che su alcuni punti recrimina: «C’è stato un accanimento contro la nostra categoria inspiegabile. E’ più di un mese che siamo chiusi: sembriamo solo noi il capo espriatorio per i contagi che continuano ad aumentare». Silenzio e tristezza tra i tavoli. Cucina e bar chiusi: difficile organizzare una rete di consegna a domicilio o asporto per locali come quelli dei Colli Euganei. Una prospettiva di certezza la richiesta che arriva da questa desolazione, da parte di chi non teme la fatica e ha solo voglia di ripartire: «Chiediamo di poter lavorare più che sussidi. I sussidi sono l’alternativa alla chiusura per poter stare in piedi, ma noi chiediamo di poter lavorare», conclude Lionello. – Intervistati NICOLA LIONELLO (Presidente Tavole Tauriliane) (Servizio di Chiara Gaiani)


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