19/03/2024 BELLUNO – Praticamente quasi ogni giorno in Italia qualcuno muore lavorando.In provincia di Belluno è successo nuovamente domenica scorsa, difficile trovare i modi per arginare il drammatico fenomeno. || Il 40enne bosniaco Elvir Sarajcic è stata la seconda vittima sul lavoro in Veneto nel 2024, regione che l’anno scorso era al secondo posto per quanto riguarda il numero degli infortuni mortali. Per questo la Cgil e le categorie chiedono alla Prefettura l’attivazione di un tavolo permanente sulla sicurezza, anche alla luce degli aumenti delle attività nelle aree boschive, da Vaia in poi. Dopo quando accaduto in Val Visdende l’attivazione del tavolo è diventata sempre più urgente anche per l’intensificarsi degli interventi di abbattimento degli alberi per via del Bostrico: vista la difficoltà ad attivare una capillare vigilanza per via del contesto particolare e dei cantieri mobili, oltre a rafforzare la capacità di azione degli enti di vigilanza serve anche agire anche con filtri a monte, stabilendo una serie di requisiti minimi, sia di dotazione tecnologica sia di formazione, per le imprese che entrano in bosco. É necessaria in buona sostanza una regia territoriale in grado di monitorare il lavoro che si svolge nei boschi in termini di regolarità e sicurezza, anche e soprattutto in considerazione della enorme varietà e diversificazione delle imprese che operano in un contesto oggettivamente più complesso e rischioso di molti altri. L’incidente è avvenuto probabilmente non per un errore di manovra ma per un cedimento strutturale, e il titolare della ditta austriaca per la quale Elvir Sarajcic stava lavorando è per questo indagato nell’inchiesta affidata al Sostituto procuratore di Belluno Alberto Primavera. – Intervistati GIANFRANCO ALBERTIN (DIRETTORE SPISAL ULSS 1 DOLOMITI), SEBASTIANO GROSSELLE (SEGRETARIO GENERALE FLAI CGIL BELLUNO) (Servizio di Fabio Fioravanzi)


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