18/03/2024 COMELICO SUPERIORE – L’ennesimo infortunio mortale sul lavoro, ieri in Val Visdende, ha causato sconcerto e cordoglio unanime. La Cgil oggi chiede con urgenza l’attivazione in Prefettura del tavolo sulla sicurezza. Sul fronte delle indagini lavora il personale dello Spisal che anche oggi è salito in Comelico per un nuovo sopralluogo. || Incidente mortale sul lavoro in Val Visdende: la vittima è Elvir Sarajcic, un boscaiolo bosniaco di quarant’anni che stava lavorando con il fratello e altri connazionali in località Val della Chiesa, nei pressi del Campeggio Gasperina, in un’area colpita dal bostrico. L’uomo da sei anni era dipendente di una azienda austriaca e alloggiava a Santo Stefano di Cadore .I tronchi degli alberi tagliati e recuperati venivano movimentati da una teleferica, parrebbe manovrata proprio da Sarajcic. A causare la tragedia un supporto di ancoraggio che, per cause al vaglio dei tecnici, ha ceduto: una fune di acciaio si è sganciata colpendo a morte l’operaio. L’infortunio mortale è avvenuto verso le 14 quando gli altri due operai che stavano lavorando con il quarantenne hanno immediatamente chiamato i soccorsi facendo arrivare l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, i Carabinieri della Stazione di Santo Stefano, i volontari del Soccorso Alpino della Val Comelico e quelli della Guardia di Finanza: per il lavoratore però non c’era più nulla da fare. Sul luogo si sono quindi recati due tecnici dello Spisal dell’Ulss 1 Dolomiti che ieri hanno eseguito rilievi, proseguiti anche oggi, che saranno necessari per poter stabilire in maniera certa la dinamica dell’incidente e se dovessero eventualmente esserci delle responsabilità.L’area è stata necessariamente posta sotto sequestro, mentre gli operai che stavano lavorando con Sarajcic sono stati accompagnati presso la stazione dei Carabinieri di Santo Stefano al fine di rendere la loro testimonianza. – Intervistati SEBASTIANO GROSSELLE (SEGRETARIO GENERALE FLAI CGIL BELLUNO) (Servizio di Fabio Fioravanzi)

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