08/03/2024 VENEZIA – “Aiutatela come avete fatto con me”. Patrick Zaki si augura una mobilitazione analoga a favore di Ilaria Salis, la 38enne detenuta da un anno in Ungheria. || Ricordando quanto abbia pesato sulla sua scarcerazione la pressione dell’opinione pubblica italiana, Patrick Zaki si augura una mobilitazione analoga a favore di Ilaria Salis, la 38enne detenuta da un anno in Ungheria, così come spera che il Governo Meloni la aiuti con un adeguato sostegno legale. A Venezia è la prima uscita pubblica dello studioso egiziano arrestato all’aeroporto del Cairo, in un periodo in cui frequentava un master universitario a Bologna, con una serie di accuse che andavano dalla minaccia alla sicurezza nazionale alla diffusione di notizie false e poi detenuto per oltre un anno e mezzo nelle carceri del discusso – per usare un eufemismo – regime di Al Sisi.Passerò il resto della vita a cercare di superare tutto quello che ho patito nel mio perido di detenzione, ci dice Patrick Zaki che è a Venezia, per la Venice School for Human Rights Defenders: una settimana di formazione intensiva per chi è attivo nella promozione dei diritti umani. Organizzata in collaborazione con il Parlamento Europeo, dal Global Campus of Human Rights, un network internazionale di università con sede al Lido. Accanto a lui Mansoureh Shojaee attivista e ricercatrice e scrittice iraniana, anche lei incarcerata nel suo Paese, che ha dedicato la vita alla difesa dei diritti umani e delle donne. Due cose profondamente legate e imprescindibili luna dall’altra, dice. – Intervistati PATRICK ZAKI (Servizio di Filippo Fois)


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