07/03/2024 BELLUNO – Interventi in lieve diminuzione rispetto al 2022, per motivi legati al meteo, ma sempre di tendenza in aumento per il maggiore flusso di frequentatori della montagna. Sono stati presentati oggi pomeriggio i dati relativi all’attività del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto. || Cala di quasi il 16% il numero dei morti in montagna, e già di per sé la statistica potrebbe confortare. Ma, di contro, aumenta il numero dei soccorsi di persone illese, +43,7% rispetto al 2022, per mancata preparazione fisica e psicofisica spesso all’origine di malori, perdita dell’orientamento, incapacità, ritardi nel rientro. Il Soccorso alpino del Veneto traccia il consuntivo dell’attività 2023 e le conclusioni, difficili da confutare, parlano dell’aumento della tendenza ad affrontare la montagna con metodi irresponsabili ma con la consapevolezza di poter contare su un efficiente sistema di soccorso. Nel 2023 sono state soccorse 1219 persone, numericamente inferiori rispetto al 2022 anche per la variabiiltà delle condizioni meteo che influenzano in modo importante il flusso migratorio verso le terre alte. Il trend è comunque in aumento e il fenomeno è legato anche all’idea di una montagna come palestra all’aperto dove mettere alla prova le proprie prestazioni e non piuttosto un ambiente severo e ostile che non lascia margine all’errore. Scarso ancora l’appeal verso la sottoscrizione di un’assicurazione.L’attività operativa del soccorso alpino è stata svolta in sinergia con le contrali operative del Suem 118 della Regione Veneto e ha riguardato, tra gli altri, anche interventi di protezione civile per l’assistenza alle amministrazioni comunali all’apertura dei campi, approdi notturni dell’elicottero, e per interventi di carattere veterinario. – Intervistati ALEX BARATTIN (CAPO DELEGAZIONE CNSAS DOLOMITI BELLUNESI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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