24/02/2024 MESTRE – I morti nei cantieri edili sono in aumento. La CGIA lancia l’allarme: tra i lavoratori deceduti cresce il numero di quelli non inquadrati con il contratto edile e quindi senza i corsi di formazione obbligatori sulla sicurezza. || Cadute di lavoratori dall’alto, cadute di oggetti e carichi, perdita di controllo dei mezzi. Dopo il Covid, i morti sul lavoro nei cantieri veneti sono tornati a crescere. L’anno scorso a livello nazionale i decessi sono stati 1.041: dopo i 172 della Lombardia, ci sono i 101 infortuni mortali del Veneto. Anche alla luce di quanto accaduto a Firenze, secondo l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre è verosimile ritenere che lavoratori in cantiere per realizzare impianti elettrici, idraulici e di altro genere, si trovino a volte anche ad eseguire mansioni di natura strettamente edile senza disporre del corretto inquadramento contrattuale. Una tendenza che consentirebbe alle imprese di risparmiare sul costo del lavoro.I dati disponibili non consentono di sapere quante imprese edili in Veneto applichino il contratto metalmeccanico anziché quello edile. Ma secondo la CGIA appare evidente che nei cantieri accedano comunque troppi addetti che non hanno ricevuto un’adeguata formazione in materia di sicurezza. – Intervistati PAOLO ZABEO (COORDINATORE UFFICIO STUDI CGIA MESTRE) (Servizio di Filippo Fois)


videoid(Vv0En-wChA8)finevideoid-categoria(a3veneto)finecategoria