22/02/2024 BELLUNO – Non c’è più tempo per il futuro del Nevegàl e la situazione appare più critica di quanto si possa immaginare. La gara per la cessione in concessione degli impianti è ancora in fase di stallo; sempre più lontana anche l’ipotesi di rilancio presentata dagli algerini spariti dai radar. || Forse qualcuno l’ha presa troppo alla leggera. Forse il piano faraonico presentato la scorsa estate dall’amministratore unico di Nevegal 365, è stato solo un bel sogno che ha illuso il Colle e la città intera. Perchè Kamel Layachi è sparito dai radar e del gruppetto di soci algerini restano solo le generalità riportate nel registro delle imprese della Camera di commercio. Ivano Viel, unico socio bellunese di Nevegal 365, sarebbe in procinto di prendere in mano la situazione a tempi ormai pressocché scaduti: con Layachi, Viel ci ha messo la faccia e sta combattendo come un leone per non perderla assieme a chi, a quel progetto, ci ha creduto. Il sindaco di Belluno l’ha ribadito senza esitazione nel consiglio comunale di fine dicembre rispondendo a un’interrogazione del consigliere Rasera Berna di Insieme per Belluno Bene Comune: “Il rapporto di fiducia con Nevegal 365 – ha detto De Pellegrin – si è concretizzato con la sottoscrizione della lettera di intenti che costituisce una dichiarazione di condivisione di finalità tra questa amministrazione e la società, finalizzata al rilancio del Colle”. Giovedì prossimo di replicherà. Sempre Rasera Berna chiederà al sindaco quali sono gli ostacoli che impediscono l’aggiudicazione definitiva della gara per gli impianti del Nevegal all’associazione temporanea di imprese fra Dolomiti Strade e Nevegal 2021. E qui c’è l’altro problema per il Colle. Sicuramente il più pesante. La facoltà di non aggiudicazione della gara – sentenze del Consiglio di Stato in mano – rientra nei poteri discrezionali della stazione appaltante e i privati non possono neppure avanzare richieste risarcitorie. Va da sè che, visto che la Nevegal 2021 ha gestito l’inverno in proroga, se non ci saranno svolte formali non sembra peregrina l’ipotesi di una chiusura definitiva della storica stazione sciistica di Belluno.Politicamente la situazione agita la maggioranza che avrebbe chiesto al sindaco la testa dell’assessore Franco Roccon. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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