11/02/2024 VALDOBBIADENE – Tra i settori economici della Marca che continuano a trainare uno e’ sicuramente l’agricoltura con la produzione del Prosecco. Un vino che oramai e’ diventato il simbolo delle bollicine da bere e che oltre all’ estero ora si trova anche con la concorrenza in casa. Sentite cosa ci ha confermato il presidente del prosecco Doc piu’ venduto al mondo. || Altro che concorrenza sleale estera, sul prosecco oramai e’ una guerra in casa Italia. E’ questa la situazione denunciata dal presidente della doc Stefano Zanette che col direttore Luca Giavi sono il motore della denominazione piu’ richiesta e consumata al mondo. 616 milioni di bottiglie vendute nel 2023 per un mondo prosecco con le due docg che sta sfiorando il miliardo di bottiglie prodotte. Un’enormita’ confrontando lo storico competitor ovvero lo champagne che ha chiuso il 2023 con 305 milioni di bottiglie vendute. La verita’, ci racconta Zanette e’ che oramai prosecco e’ diventato sinonimo di bollicine.Cosi’ regione o paese che vai prosecco indigeno che trovi al punto che, qualcuno avrebbe bevuto champagne spacciato per prosecco al punto che in Inghilterra la doc e’ dovuta ricorrere ad una campagna di manifesti nelle maggiori citta’ per spiegare che il prosecco non puo’ essere il vino bianco frizzante spinato o in lattina. Una battaglia continua a difesa della denominazione prosecco che significa mantenere adeguato il compenso ai produttori ma soprattutto garantirne la qualita’.E il messaggio che parte dalla doc del prosecco e rivolto a tutti i produttori esteri ma anche italiani che non rientrano nei territori definiti dalla denominazione esteso anche ai consumatori e’ questo. – Intervistati STEFANO ZANETTE (Presidente Consorzio Prosecco Doc) (Servizio di Lucio Zanato)


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