02/02/2024 SANTO STEFANO DI CADORE – Sono state messe nero su bianco le richieste del Comune di Santo Stefano che trema, con tutto il Comelico, per l’avvio degli imminenti lavori di sistemazione della galleria Comelico. Tre anni di isolamento, inaccettabili per le Terre Alte. || Una lettera indirizzata al presidente della Regione, all’assessora alla sanità Lanzarin, ai ministri Salvini e Giorgetti per formulare le richieste ritenute inderogabili per ovviare ai disagi causati dalla chiusura della galleria Comelico che si protrarrà per 3 anni. L’ha scritta il Comune di Santo Stefano di Cadore, come ci aveva anticipato la vice sindaca Elisa Bergagnin nel telegiornale di mercoledì scorso. Per la garanzia della tutela della salute dal Comelico la richiesta di poter disporre per tutto il periodo dei lavori che l’ambulanza si diriga verso l’ospedale di San Candido, anzichè verso Pieve di Cadore, con convenzione da sottoscrivere con l’azienda sanitaria dell’Alto Adige-Alta Val Pusteria. Per quanto riguarda le difficoltà economiche la richiesta è di disporre l’esenzione dal pagamento dell’Irpef e dell’Ires, oltre all’esenzione dalle accise sui carburanti e dal bollo auto, visto che gli automobilisti saranno costretti a percorrere il Passo San’Antonio.”Se è vero che la politica desidera invertire la tendenza allo spopolamento della montagna – scrive l’amministrazione comunale di Santo Stefano – questa potrebbe essere l’occasione concreta per dimostrarlo”. Il Comune chiede di poter fissare un incontro con un referente quanto prima per avere la garanzia che un’intera popolazione non venga dimenticata e abbandonata a se stessa, salvo poi – stigmaticca il Comune – recarsi in Val Comelico in visita in tempo di campagna elettorale. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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