31/01/2024 BELLUNO – Non c’è pace per Sara Rebeschini e per sua moglie Jessica Herzog che da 15 mesi lottano per poter trascrivere l’atto di nascita della loro bambina, nata da fecondazione assistita eterologa e senza la gestazione per altri, all’anagrafe di Belluno. Oggi l’ennesima Pec del loro avvocato ha raggiunto sia il Comune che il Prefetto. || Avevamo conosciuto la storia di Sara e di Jessica, sua moglie, al primo Pride di Belluno. Erano arrivate da Vienna, dove vivono, e con la piccola Amelia in braccio in piazza Duomo avevano raccontato il calvario per poter trascrivere l’atto di nascita della bambina che oggi ha 15 mesi, nata da fecondazione assistita eterologa e senza ricorso alla gestazione per altri. L’ufficiale di stato civile dell’anagrafe di Belluno ha rigettato nuovamente la domanda, indicando genericamente il contesto normativo lacunoso che ostacolerebbe la trascrizione.L’avvocato Antonio Rotelli di Roma, dopo la messa in mora del Comune di Belluno lo scorso 4 gennaio, oggi ha inviato un nuovo sollecito e contestualmente ha invitato il Prefetto a disporre la trascrizione dell’atto di nascita della piccola Amelia qualora sussistesse ancora l’inerzia del Comune. “La mancata adozione di un provvedimento conclusivo – stigmatizza il legale – costringerà a presentare anche un esposto in Procura visto che l’irragionevole tempo trascorso dalla presentazione dell’istanza nel settembre del 2022 costituisce una responsabilità omissiva gravissima”. – Intervistati SARA REBESCHINI (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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