PADOVA – Protesta simbolica e nel rispetto delle regole davanti alla prefettura di Padova dove si sono dati appuntamento i rappresentanti di Appe e Confcommercio, con ristoratori, baristi e commercianti che hanno srotolato un simbolico tappeto nero. || «Ancora qualche settimana così e se non arrivano ristori adeguati a sostenere le imprese per molti pubblici esercizi potrebbe essere la fine». A parlare è il segretario provinciale di Appe Filippo Segato. Gli fa eco il presidente veneto di Confcommercio Patrizio Bertin: «Qui si sta decretando la nostra morte! Sembra che il governo non si prenda la responsabilità di capire cosa vuol dire fare impresa e come si deve fare impresa». Le associazioni di categoria con gli imprenditori al loro fianco hanno camminato fianco a fianco, partendo dalle fasce gialla arancione e rossa per poi attraversare il tappeto nero e fermarsi davanti a un tavolo apparecchiato senza sedie. Non ce la fanno più i pubblici esercizi della provincia di Padova, 3500 imprese, ognuna 7/8 persone al lavoro e con loro tutto l’indotto, e hanno pensato di raccontarlo alla città davanti alla prefettura. Critici sulla partita dei ristori: ecco il perché: «E’ stata fatta la scelta di darci il 100% del fatturato, che non è ancora arrivato, partendo dal mese di aprile – spiega Vincenzo Allegra, ristoratore – ma questo è un mese che rispetto al fatturato che facciamo in dicembre rappresenta una piccolissima percentuale. Ci troviamo a soffrire un nuovo lockdown che, paragonato al primo, è ancora più difficile». Del resto, la chiusura di Natale, il periodo più ricco di incassi dell’anno, ha messo in ginocchio imprese già provate. Al loro fianco, il comune di Padova che nel 2020 ha stanziato quasi cinque milioni di euro per sostenere queste imprese. «Ci attendiamo che arrivino i ristori per queste attività che sono quelli previsti quando una regione sale di livello – spiega Antonio Bressa, assessore al commercio del comune di Padova – come nel caso del Veneto da giallo ad arancione. C’è bisogno di certezza, c’è bisogno di informazioni precise. Noi come comune faremo la nostra parte». Nel generale mare di lacrime, c’è qualcuno che sta anche peggio come gli ambulanti delle fiere o chi gestisce i locali da ballo. « – Intervistati FILIPPO SEGATO (Segretario Provinciale Appe), PATRIZIO BERTIN (Presidente Veneto Confcommercio), VINCENZO ALLEGRA (Ristoratore), ANTONIO BRESSA (Assessore al Commercio Comune di Padova), ILARIO SATTIN (Presidente Fiva Ascom Padova), ANDREA MASSAGGIA (Gestore Discoteche) (Servizio di Chiara Gaiani)


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