29/01/2024 SANTO STEFANO DI CADORE – Santo Stefano, divelto il box prevelox posto in via Udine a nemmeno cento metri dal luogo esatto in cui, lo scorso luglio, Angelika Hutter investì e uccise il piccolo Mattia Antoniello, il papà Marco e la nonna del bimbo Maria Grazia Zuin. “Una ragazzata di cattivo gusto” il commento della vice sindaca, Elisa Bergagnin. || E’ bastato svitare due bulloni per far sbilanciare il box prevelox di Via Udine a Santo Stefano di Cadore che da domenica notte giace appoggiato a un muretto a poche decine di metri oltre il luogo in cui nel luglio scorso si consumò la tragedia provocata da Angelika Huetter. Ci assale un senso di sconforto nel ricordo del piccolo Mattia, di Marco Antoniello e della nonna del bimbo Maria Grazia Zuin, nella consapevolezza che quel dissuasore di velocità nulla avrebbe potuto, e non solo perchè al suo interno non è mai stato collocato un rilevatore di velocità. Qualche residente che preferisce parlare lontano dalla telecamera racconta di una scorribanda di ragazzini fra sabato e domenica che hanno disturbato il centro del paese. A qualcuno di loro potrebbe essere balenata l’idea di imitare lo sconosciuto Fleximan che con un flessibile sta abbattendo i pali su cui sono montati i rilevatori di velocità. Una postazione non funzionante quella in via Udine che l’amministrazione intende rendere operativa al più presto, compatibilmente con i fondi a disposizione e con la carenza di personale. Attualmente Santo Stefano di Cadore è senza vigile, come gli altri 4 comuni della Val Comelico e l’auspicio è che insieme possa essere trovata una soluzione. “L’ideale – spiega la vice sindaca – sarebbe fare controlli mirati. Ma ci vogliono almeno 2 agenti e non ne c’è nemmeno uno”. Intanto oggi sono stati richiesti i preventivi per ripristinare il box divelto. – Intervistati ELISA BERGAGNIN (VICE SINDACA DI SANTO STEFANO DI CADORE) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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