VENEZIA – Il caso Donazzan. Nella bufera l’assessore regionale che in radio ha intonato la canzone fascista “Faccetta nera”. “Deve scusarsi”, dice il presidente del Veneto Zaia, lei lo fa nel pomeriggio, ma contrattacca: «Caso montato». || “Faccetta nera” intonata alla radio, Elena Donazzan, assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, nella bufera. Ci scherza su, sdrammatizza, poi si scusa. Ma il centrosinistra vuole la sua testa. La trasmissione è “La Zanzara” su Radio 24, Giuseppe Cruciani gliela fa canticchiare. L’esponente di Fratelli d’Italia non si sottrae alle domande dei conduttori. Il caso monta e in conferenza stampa il presidente del Veneto Luca Zaia prende le distanze. Le scuse di Donazzan arrivano nel pomeriggio, seppur soppesando le parole e contrattaccando. “Sto subendo minacce e insulti: pazienza – commenta l’assessore – Non accetto però lezioni sull’approccio che l’Italia tutta dovrebbe sul secondo conflitto mondiale”. Va assicurata la dignità alla memoria di tutti coloro hanno sacrificato la propria vita durante la guerra civile tra il ’43 e il ’45, continua: «Se a Sinistra, tra i pochi che condividono questa necessità, qualcuno si è sentito offeso, me ne scuso». No alle strumentalizzazioni, termina, accusando proprio la Sinistra di perdersi in polemiche sterili invece di occuparsi della pandemia. (Servizio di Lina Paronetto)