24/01/2024 VENEZIA – Nuove polemiche sui rimborsi per l’acqua alta del ’19. Secondo la Municipalità di Venezia e il Partito Democratico, il Comune ha complicato le modalità di accesso all’ultima tranche di rimborsi. || E’ quasi trascorso un lustro dall’Acqua Granda del novembre ‘19, ma la sua onda lunga – è il caso di dire – continua a far discutere i veneziani. Al centro questa volta c’è l’ultima tranche di risarcimentiarrivata da Roma: 33 milioni per 1.222 domande.Il presidente di Municipalità Marco Borghi ha contestato il fatto che chi abbia già presentato la pratica dovrà riprodurre tutti i documenti. “Difficilmente – ha scritto Borghi – si vedono dei comportamenti amministrativi così diretti a complicare, invece che a facilitare, la vita dei cittadini come quello messo in atto dall’amministrazione del Comune di Venezia sul tema dei Ristori dell’acqua alta 2019”.Monica Sambo ha presentato un’interrogazione in Comune.Sull’efficacia dei risarcimenti per l’acqua alta del ‘19 le opinioni si spaccano: erogati in una lunghissima sequenza di bandi che ad alcuni ha fatto ricevere i soldi dopo mesi, ad altri dopo anni, secondo il presidente di municipalità Marco Borghi. Una macchina organizzativa efficientein grado di distribuire in poco tempo più di 34 milioni ad oltre 5.000 cittadini secondo il direttore generale del Comune Morris Ceron. Ora che siamo all’ultimo miglio le polemiche continuano. – Intervistati MONICA SAMBO (SEGRETARIA PARTITO DEMOCRATICO VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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