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PADERNO DEL GRAPPA | IL 39ENNE UCCISO, DOMANI L’AUTOPSIA: OLTRE VENTI COLTELLATE

22/01/2024 PADERNO DEL GRAPPA – Il delitto di Paderno del Grappa, domani l’autopsia sul corpo del 39enne Bledar Dedja, ucciso, da una prima ricognizione del corpo, con oltre venti coltellate già nel tardo pomeriggio di sabato. || Oltre venti coltellate, una ferocia inaudita, la ferma determinazione di uccidere. In attesa dell’autopsia, affidata all’anatomopatologo Alberto Furlanetto, la ricognizione esterna del corpo di Bledar Dedja, il 39enne di origini albanesi ritrovato senza vita in una zona boschiva di Paderno del Grappa, conferma che sul giovane papà l’assassino si è accanito. La vittima ha cercato disperatamente di difendersi, come dimostrano le profonde ferite a mani e braccia, quali colpi siano andati in profondità e siano stati mortali, lo definirà l’esame più approfondito del cadavere. Dedja sarebbe morto nel tardo pomeriggio di sabato, anche le rigide temperature delle ore seguite alla sua scomparsa non consentono di stabilire con precisione l’orario del decesso: alle 16 ha lasciato la pizzeria “Antica Abbazia” di Semonzo dove lavorava per andare, di fatto, incontro alla morte. Una telefonata con la cognata alle 16.15, poi più nulla. In via Colli ha incontrato qualcuno, resta da stabilire chi e perché. Non una rapina finita male, portafoglio con il denaro e telefonino sono stati ritrovati nella Mercedes Bianca del 39enne. Qualcuno che conosceva bene oppure una frequentazione occasionale? L’inaudita violenza con la quale è stato ucciso farebbero pensare a qualcuno che nei suoi confronti covava una profonda rabbia. Aggredito da una o più persone? L’esame delle ferite potrebbe dare una risposta in queste senso. Il corpo ritrovato con i pantaloni abbassati induce a pensare a un incontro a fini sessuali, ma è tutto da accertare. I dati contenuti nel suo smartphone e quelli delle celle telefoniche dell’area potrebbero consegnare agli investigatori elementi fondamentali, ma i carabinieri procedono in queste ore anche al setaccio delle telecamere di sorveglianza della zona, che spesso, sottolinea il procuratore Marco Martani, si rivelano determinanti. – Intervistati MARCO MARTANI (Procuratore della Repubblica ) (Servizio di Lina Paronetto)


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