17/01/2024 TREVISO – Omicidio di Anica Panfile. Ieri l’arresto di Franco Battaggia accusato di omicidio volontario. L’avvocato Amadio, legale del compagno di Anica, Luigino de Biase: «per noi non ha agito da solo» || Droga e soldi. Potrebbe essere questo il movente che ha scatenato il brutale omicidio di Anica Panfile la 30 enne trovata morta lo scorso 21 maggio in un ansa del Piave a Spresiano. Un delitto d’impeto, secondo l’accusa, un omicidio che si sarebbe consumato all’interno dell’abitazione ad Arcade di Franco Battaggia il 76enne titolare della pescheria “El Tiburon”. Prima la donna è stata colpita alla testa probabilmente a mani nude e poi con la stessa violenza soffocata comprimendole le vie respiratorie. Ma l’esame autoptico ha anche rivelato che Anica assuntrice abituale di cocaina, aveva consumato quel giorno un quantitativo importante di stupefacente. Battaglia arrestato per omicidio volontario e tentata soppressione di cadavere aggravata, portato in caserma dei carabinieri in via Cornarotta a Treviso, non la detto nulla. Ha scelto, consigliato dalle sue legali il silenzio. Si è dimostrato sorpreso dell’arresto da parte dei militari dell’arma, che hanno proceduto con un provvedimento urgente. Acclarato infatti il pericolo di fuga del 76 enne che in passato aveva vissuto diversi anni in latitanza. Nelle mani degli investigatori elementi che portavano a reputare imminente un allontanamento dalla Marca trevigiana. Battaggia si trova ora rinchiuso nel carcere a Santa Bona. Domani ci sarà la richiesta per la convalida del fermo. E forse già nella mattinata di giovedì l’interrogatorio di garanzia. Soddisfatto il legale del compagno di Anica che per tutti questi mesi non si è mai dato pace. Una bela – Intervistati Avv. FABIO AMADIO (legale Luigino de Biase) (Servizio di Daniela Sitzia)


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