VENEZIA – Continua a far discutere la chiusura dei Musei Civici veneziani. Il Comune la motiva con l’azzeramento del turismo. Ma c’è anche chi sostiene che senza un richiamo culturale sarà più difficile far tornare visitatori a Venezia. || Quando riaprire gli undici musei civici di Venezia è diventato terreno di dibattito e polemica in una città che deve al turismo e al suo indotto gran parte dell’economia e quindi delle sue speranze di ripresa post Coronavirus. Il Comune sostiene che le riaperture torneranno assieme ai visitatori, ma secondo Cgil e Uil attualmente non si stanno tenendo solo chiuse le porte ai visitatori, si sta mettendo in lock-down anche quell’attività scientifica di conservazione del patrimonio fondamentale per il mantenimento dell’attività culturale cittadina.Venezia ha un patrimonio museale straordinario, per il cui mantenimento è necessario un ampio sforzo in termini economici e di personale.I maggiori introiti ai Musei Civici veneziani provengono da Palazzo Ducale, una proprietà dello Stato data in gestione alla Fondazione – ricordano i sindacati – con una convenzione che prevede vengano garantiti accessi e attività. – Intervistati MICHELE ZUIN (ASSESSORE AL BILANCIO COMUNE DI VENEZIA), DANIELE GIORDANO (SEGRETARIO GENERALE CGIL FP VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


videoid(Bkj5gLsQde8)finevideoid-categoria(a3venezia)finecategoria